Il regno della fata morgana; questo raro fenomeno si verifica nelle prime ore della mattina durante il periodo estivo, quando dalla costa calabrese, ed esattamente nel versante reggino, si materializza questo tipo di miraggio che riproduce un soggetto a una elevazione dal suolo. Infatti, la città di Messina e i suoi palazzi, con le pendici dei peloritani, sembrano avvicinarsi tanto da credere di poterli raggiungere a nuoto. E se la fata morgana rimane per sempre un miraggio, sicuramente i fondali che vivono la città sono reali e ricchi di particolarità. Qui purtroppo le correnti non conoscono esatta programmazione, infatti non esistono tavole di marea che permettono di elaborare i calcoli per il periodo di stanca come per la Costa Viola. A tal proposito, per motivi legati a condizioni estremamente impegnative, non specificheremo luoghi particolari della città, che se pur fantastici possono essere visitati esclusivamente da subacquei altamente specializzati e accompagnati da una guida esperta del luogo.
Anche in questo tratto di mare la costa sprofonda vertiginosamente già a pochi metri dalla battigia, il sedimento a tratti sabbioso, ciottoloso e con delle dune che tagliano la linea di costa perpendicolarmente, si inabissano creando aree con scogliere che comunemente iniziano dopo i 40 metri. Pareti e monoliti, disseminati lungo la batimetria tra i 25 e gli oltre 100 metri, formano lunghi versanti con anfratti da dove si affacciano aragoste dalle lunghe antenne, magnose arroccate alle volte delle fessure, mentre timide musdee rimangono nascoste negli anfratti più bui. In altre aree dei macigni formano anfiteatri, con alla base delle fessure che celano saraghi fasciati e maggiori irriconoscibili, cernie rosse che guardinghe fanno da vedetta sui sommi e tra le profonde fessure corvine di generose dimensioni, murene e gronghi dai grandi occhi stanchi. Alla base e tra le guglie che si stagliano verso la superficie per decine di metri, stanno mimetizzate con il fondo sabbioso enormi rane pescatrici, in attesa della preda, le granceole girano indisturbate e un ramo di Madrepora albero dai colori sfavillanti si espone alla luce del sole in tutto il suo splendore.
Bisogna essere previgenti, tanta bellezza non deve prendere il sopravvento nei confronti della gestione dell’immersione, al minimo spostamento d’acqua il subacqueo deve risalire seguendo dei percorsi non scritti, ma studiati e utilizzati nel tempo da chi questo mare lo ama da sempre.
reperti in situ dal ...>>>
Archivio news